In una apparente staticità viene incluso tanto movimento con un secondo piano ricco di dettagli e una sovrapposizione di oggetti morbidi a dare l’impressione di un balzo, un volteggio sulle punte dei piedi… Il corpo sinuoso della bella donna si contorce in pose plastiche che spaziano nella scultura trascendendo l’arte pittorica.
Nato nella vecchia Unione Sovietica nel 1958 non ha mai abbandonato la sua patria, che ha cambiato nome in Russia ed ha visto diversi sconvolgimenti politici e sociali, nel 1977 ha iniziato i suoi studi all’accademia delle belle arti concludendoli in sei anni, anni che sono stati fondamentali per la sua formazione di artista, formazione che ha creato un sapiente, quanto curioso, mix tra la scultura e la pittura che emerge in tutte le sue opere, spesso dedicate alle donne. Curiosamente la svolta per la sua carriera arriva solo in epoca recente, nel 1993 quando alcune sue opere giungono negli Stati Uniti, consegnandoli il ruolo di grande artista che tutti oggi conosciamo.
La stranezza è che gli americani vedono Georgy Kurasov come un artista russo, i russi come un artista americano. I pittori pensano che sia uno scultore. Gli scultori sono sicuri che sia un pittore.
E lo stesso Kurasov preferisce questa esistenza borderline, forse è ciò che rende grande questo artista, essere diverso da chiunque altro.