Salvador Dalì: Autorretrato (Autoritratto con tecnica cubista)

Salvador Dalì: Autorretrato (Autoritratto con tecnica cubista)

 

Tra il 1922 e il 1923, e fino a circa il 1928, si svolge nel percorso di Salvador Dalì quello che venne chiamato “fase cubista”, in cui, in numerose occasioni, l’influenza di questo movimento si intreccia con l’evocazione di motivi dalla pittura metafisica, quest’ultimo sempre concepito come un pesante volume di aspetto immobile e inquietante. Siamo nel 1923, e il contesto di quel periodo cubista, da origine a tre dipinti custoditi nel Museo Reina Sofia di Figueres Gitano, La Jorneta (Cadaqués paesaggio) e L’ Autorretrato.
In questo autoritratto, Dalí pone la propria testa al centro della composizione, perfettamente riconoscibile tra il complicato intreccio di linee astratte che costituiscono il resto del corpo. Nella pittura, è innegabile l’influenza di ritratti di Ambroise Vollard e Daniel-Henry Kahnweiler, realizzato da Picasso nel 1910, ma nonostante questo, Dalí lascia in qualche modo la propria impronta su questa tela.

 

Between 1922 and 1923, and until about 1928, the path that was called “Cubist phase” took place in the Salvador Dalì path, where, on numerous occasions, the influence of this movement is intertwined with the evocation of motifs from metaphysical painting, the latter always conceived as a heavy volume of motionless and disturbing appearance. We are in 1923, and the context of that Cubist period, gives rise to three paintings housed in the Reina Sofia Museum of Figueres Gitano, La Jorneta (Cadaqués landscape) and L ‘Autorretrato.
In this self-portrait, Dalí places his head at the center of the composition, perfectly recognizable between the complicated interweaving of abstract lines that make up the rest of the body. In painting, the influence of portraits of Ambroise Vollard and Daniel-Henry Kahnweiler, created by Picasso in 1910, is undeniable, but despite this, Dalí in some way leaves his mark on this canvas.

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