Edward Hopper : New York Office, 1962

New York Office rappresenta un esempio unico nell’arte di Hopper che amava mostrare ciò che è noto nel gergo teatrale come il “momento ritardato”, ossia la sospensione della vita urbana per un breve momento, tutto, la fretta, l’agitazione, il tempo si fermano, rivelando l’assurdità della corsa al successo in una critica alla società da manuale.

In questa opera una segretaria, dietro una grande vetrata, tiene una lettera in mano, apparentemente persa nei suoi pensieri finché, il telefono, che suona sulla sua scrivania, non la richiama al mondo reale.

La maggior parte delle raffigurazioni di scene di ufficio di Hopper sono interni, o almeno suggeriscono questo punto di vista. New York Office è un’eccezione dal momento che qui ci troviamo fuori a guardare in un ufficio, forse una banca. Il nostro ruolo è quello di un passante che si affretta lungo il marciapiede, ma, all’improvviso, siamo catturati da quella bellissima apparizione nella finestra illuminata dal sole. Se vi chiedete se si tratti di Marilyn la riposta è no, ma la somiglianza è incredibile … E continuiamo per la nostra strada portando con noi un frammento della vita della bella ragazza, mentre lei al suo telefono neanche si è accorta del nostro passaggio…

Shares
Close